Professione Avvocato: Intervista a Marco Flore, avvocato di cuore e per passione

                       Il vasto potere dell’avvocato

                                                                     by Monica Portiero

Cari amici del blog, ho deciso di proporvi, nella persona di Marco Flore, una professione alquanto complessa: quella dell’avvocato.

Chi è Marco?

Per descriverlo userò le sue stesse parole:

 

“Dico sempre questo: la  mia biografia la scrive chi mi conosce… L’avvocato deve essere prima di tutto un cuore… ecco la mia essenza nel lavoro e nella vita poiché solo il cuore rende signori e non certo il titolo professionale o i soldi in tasca … Perché come disse il compianto Antonio De Curtis … “signori si è con il cuore e non con il portafoglio”. “

Marco è il mio avvocato di fiducia ed è a lui che mi rivolgo quando ho qualche problema legale o anche solo per chiedere un consiglio. Esseno una paladina delle cose giuste, trovo in lui un attento ascolto e molta comprensione, anche per i momenti di sclero 🙂 è inoltre un buon amico ed è vero: usa spesso il cuore al posto del tariffario ^_^.

Quindi per farvelo conoscere un pochino meglio, ho scritto un po’ di domande cui lui ha gentilmente risposto .

Ciao Marco, grazie di essere qui e di aver accettato di rispondere a quest’intervista promossa dal blog “La mia canzone per te”.
  • Cosa ti ha spinto a intraprendere questa carriera?
Quello che mi ha spinto ad intraprendere questa carriera è stato essenzialmente il senso di giustizia come metro di valutazione della vita e delle azioni di tutti noi. Spesso sento parlare di mancanza di ideali, di assenza di principi di diritto – soprattutto tra i più giovani -ma ritengo che la coscienza delle persone debba essere formata in primo luogo dalla famiglia e anche da chi pratica questa professione poiché alla base di ogni convivenza civile vi è il rispetto delle norme che vanno a garantire la libertà di ciascuno di noi.
  • Quanto sei soddisfatto della tua scelta?
Personalmente considero la mia professione non un comune lavoro ma più come una vera e propria passione e la pratico ogni giorno con questo spirito cercando di aiutare, per quanto sia possibile, le persone che si trovano in difficoltà nell’interpretare o nell’applicare le norme di diritto.
Quando vedo un mio  assistito comprendere la portata e l’importanza della nostra Costituzione e dei Codici di legge allora mi sento pienamente soddisfatto poiché mi rendo conto di aver fatto comprendere al cliente il  senso della giustizia.
  • Come si approcciano le persone intorno a te, rispetto alla tua professione?
Le persone che si approcciano a me hanno sicuramente in un primo momento un atteggiamento di diffidenza poiché si è sempre vista la figura dell’avvocato come quella di un macchinatore, un azzeccagarbugli, una persona quindi che più che far rispettare la legge ha l’intento di eludererla.
Conoscendomi comprendono che la professione viene da me svolta in primo luogo con il cuore come diceva il noto avvocato e penalista Calamandrei poiché senza cuore non si può fare questo lavoro
  • L’avvocato, rappresenta una sorta di paladino della giustizia per alcuni, o un male necessario per altri. Cosa pensi a riguardo?
L’avvocato non deve rappresentare una sorta di paladino ma un traghettatore, un compagno, una persona che assista il cliente nelle questioni giuridiche che poi producono efficacia in quella che è la vita di tutti giorni. L’avvocato assiste il patrocinato nel bene e nel male non certo solo per compenso ma  per il senso di giustizia poiché ognuno – colpevole o innocente che sia – ha diritto ad essere difeso e ha il dovere di scontare la pena se è ritenuto colpevole.
  • Questo è un blog rivolto agli autori esordienti, molti dei quali firmano contratti con Case Editrici senza, in realtà, essere coscienti di cosa si accingono ad accettare. Potresti consigliarci a cosa dobbiamo stare più attenti, quando apponiamo la firma su un contratto?
In primo luogo prima di formare un contratto è opportuno valutare attentamente le clausole che sono inserite che potrebbero essere vessatorie a totale vantaggio dello scrittore.
Quindi è opportuno ponderare il contenuto di queste clausole che possono essere contraddette in sede di stipula e concordate in modo diverso: ciò è basilare al fine di avere il giusto equilibrio tra le parti negoziali
In secondo luogo è sicuramente non di minore importanza rivendicare sempre la paternità dell’opera ed evitare che anche solo la stessa possa essere utilizzata indebitamente da terze parti firmando ampie liberatorie in tal senso
  • Anche il contratto più elementare può avere un risvolto inaspettato. Ci puoi raccontare in breve se una cosa del genere ti è mai capitata e se poi è stata risolta a favore del firmatario, quindi l’elemento “debole” ( lo deduco io) ?
Molte volte ci si imbatte in contratti capestro ossia in formule contrattuali standardizzate generalmente da contraenti “forti” quali banche, compagnie assicuratrici, fornitori di servizi su larga scala e in questi moduli prestampati sono presenti appendici e clausole altamente vessatorie e dannose per il consumatori.
Oggi fortunatamente mi trovo ad applicare con molta frequenza il codice del consumo che impedisce o meglio annulla l’efficacia di queste clausole che molte volte sono incomprensibili alla persona non avvezza al mondo giuridico.
In diverse occasioni ho avuto successo nel contestare le clausole vessatorie e quindi farle dichiarare nulle a vantaggio del cliente segnalando al Giudice – ad esempio – che le stesse erano redatto con un corpo carattere ridotto rispetto al testo del contratto medesimo e quindi difficile da comprendere.
Tutta via la qualità dell’avvocato sta solo nel conoscere le giuste norme e nel continuare ad approfondire la materia perché il resto lo deve fare il legislatore tutelando gli interessi delle parti più deboli
  • So che sei scrittore a tua volta: curi uno spazio “legale” in una rubrica dedicata di un giornale. Hai voglia di raccontarci la tua esperienza?
Ho ricoperto diversi incarichi: sono membro della fondazione a tutela dell’infanzia Francesca Rava, faccio parte dell’associazione nazionale carabinieri e mi occupo di scrivere articoli di diritto su diverse riviste amatoriali.
Ho una pagina Facebook legata alla mia attività e finalizzata a rendere noto al maggior pubblico possibile quelle che sono le ultime novità in ambito legislativo cercando di spiegarmi con frasi semplici e chiare affinché tutti possono ricavare una qualche utilità
  • Hai mai curato la stesura di un contratto editoriale?
Non ho mai affrontato la stesura di un contratto editoriale ma essendo comunque una forma contrattuale tipica sono conscio che la stessa debba contenere requisiti essenziali previsti dal codice civile e soprattutto deve essere fondata sul principio della lealtà delle parti contraenti
Grazie di cuore di esserti prestato e aver dedicato tempo, sottraendolo ai tuoi molti impegni, per rispondere alla mia intervista.
Monica

Per contattarlo, vi lascio il link della sua pagina facebook:

https://www.facebook.com/Studio-Legale-Marco-Flore-444452305758637/?fref=photo