Recensione a  L’uomo che regolava i conti di Mariana Fujerof

Recensione a  L’uomo che regolava i conti di Mariana Fujerof

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Autore: Mariana Fujerof

Trama

È trascorso poco più di un anno da quando Amedeo Gastaldi è stato incarcerato per l’omicidio della vicina di casa. Adesso, assolto per insufficienza di prove, si trova a doversi ricostruire una vita senza le sue belle suppellettili da collezione, vendute poco prima dell’arresto; senza il caro amico Fabrizio, prematuramente scomparso; senza l’adorata sorella, fuggita chissà dove. Nella sua solitudine sempre più tetra e soffocante, lo scrittore maledetto dalle iridi nere come la notte si dedica anima e corpo al lavoro e, per così dire, alla coltivazione del proprio cinismo: ormai entrato in un vortice di autocompiacimento, misoginia e sfiducia verso il prossimo, Amedeo troverà conforto solo nell’amore mercenario e nella vendetta.

 

 

La mia recensione

 

Le mille sfumature di Amedeo.

 

Nel primo volume della saga, in “ L’ uomo dalle iridi a specchio” l’ho lasciato chiuso in prigione, accusato di un crimine da peccato mortale.

Ora Amedeo Gastaldi, bellissimo scrittore dal fascino perverso, è di nuovo libero di respirare l’aria fredda della notte: assolto per insufficienza di prove.

Solo, come unico amico il Crosetti, suo agente letterario, il nostro protagonista deve ricostruire, pezzo dopo pezzo, ciò che in quell’intervallo ha perduto.

La salute precaria, a causa di una devastante malattia, deve essere rimessa in sesto.

Tratto dal romanzo.

 “Il Crosetti notò che i dodici mesi passati in galera avevano affinato il viso ovale di Amedeo, incavandolo e conferendogli delle ombre che contribuivano a consolidare la sua reputazione di bel tenebroso.”

La casa: deve ricercarne un’altra.

La sua fama, ampliata dal carcere, accresce le sue potenzialità economiche; forte di esse acquista l’ex proprietà del defunto amico Fabrizio, amico caro a lui e alla sorella, riprendendo a scrivere.

L’amore della sua vita: non vuole più vederla, ma troverà una degna sostituta?

Tratto dal romanzo.

Era una sera piovosa e i capelli di Amedeo, nel breve tragitto che da casa di Brice lo portava in via Maria Bricca, assorbirono quanto bastava di umidità per arrivare da Madame tutti vaporosi e leggermente arricciati.”

Madame ha Wilma, proprio la ragazza giusta per lui.

L’adorata sorella, scultrice affermata, fragile perché mortalmente ferita nel suo essere, che crede persa per sempre…

Tratto dal romanzo.

La madre li sorprese e, spinta dalla sua naturale inclinazione alla malvagità, volle vederci ciò che la sua mente corrotta le suggeriva. Decise all’instante di far internare Manuela perché “la mentecatta viziosa” insidiava il fratello.”

Lei sì, lei ritorna, dando uno stimolo agli eventi successivi, e alla sete di vendetta priva di appagamento, che non lo abbandona mai.

L’idea della giustizia che dovrà compiere lo tallona, spettro che gli è compagno dall’infanzia.

Dalla penna di Mariana Fujerof un secondo atto davvero suggestivo.

La sua scrittura notevole ed evocativa è riuscita a condurmi nella mente di Amedeo, con la sua ambiguità profonda, a cavallo tra bene e male, tra innocenza e peccato.

“L’uomo che regolava i conti” è un romanzo forte seppur raffinato.

Portato alla luce da una maestra di affabulazione, se Mariana mi permette, che la rende una grande interprete del noir, capace di unire la classe alla brutalità in modo lucido, tagliente.

L’elemento psicologico in una storia come questa non poteva certo mancare. Il conflitto tra genitori e figli si svela, come si denudano alcuni retroscena solo accennati nel primo romanzo.

A me è piaciuto tantissimo e non mi resta che aspettare il terzo per sapere come andrà a finire.

Essere amati da Amedeo è essere amati totalmente, al di là dell’etica e della ragione.