Pagina autore: Nina Vanigli

Mulini

 

Nina Vanigli

 

 

 

Guido, Angela e la figlia Ortensia: una famiglia apparentemente perfetta, da spot pubblicitario, pervasa d’amore e serenità cui fa da sfondo un gradevole benessere economico. Dietro i sorrisi patinati, tuttavia, si celano passioni inconfessabili e realtà scomode che finiranno, attraverso momenti di torrido eros, per intrecciarsi con quelle di un’altra famiglia. Shamira: una ragazza giovanissima e disinibita che sembra avere tutto. Eppure bellezza, sensualità, intelligenza e ascendente sugli uomini non basteranno a distrarre il destino.

 

 

 

 

La passione di Ornella

 

Una nuova trasgressiva immagine  di copertina  a contornare le caratteristiche masochistiche dell’infelice Ornella, protagonista di questa storia dal sapore tutto femminile. Emblema delle contorsioni dell’anima di una donna, dunque, questo scritto è certamente adatto ad un pubblico adulto, sia per le scene di sesso descritte minuziosamente, sia per le spinose riflessioni psicologiche al quale induce.

Innanzi tutto il titolo : “LA PASSIONE DI ORNELLA”  ha un duplice significato e trae volutamente in inganno.

La “Passione” può essere intesa come attrazione di Ornella verso Alessandro, invece diventa sofferenza mentale e fisica quando, nel prosieguo della storia, la protagonista subisce delle forti vessazioni,  attacchi veri e inequivocabili alla propria persona e personalità.

Scritto in quel peculiare modo diretto e crudo, mai nel volgare, a tratti sciolto e a tratti poetico, che quest’autrice è abilissima a creare, è paragonabile senza dubbio ai più grandi autori del genere. Non permette distrazione al lettore attento alle sfumature psicologiche, diventa sempre più evidente il connubio:” amore” uguale ” passione”e uguale a “sofferenza”.

Vi dirò che il romanzo è rimasto a lungo nella mia memoria e non solo per le scene erotiche che lo punteggiano e che tanto di moda vanno in questo momento.

Il mondo di Ornella non è bello, non è pulito ed è lei in primis a essere molto crudele con se stessa.

E’ una donna debole e insicura. Priva d’orgoglio. Alla mercé dei propri sentimenti. Sarà per questo che si getta di peso in una relazione malsana con Alessandro, ragazzo bellissimo e dall’animo freddo e malvagio, un vero bastardo se mi permettete, che ai suoi occhi incarna il mito del Principe Azzurro.

L’incontro tra i due avviene in una maniera molto “moderna”.

Si conoscono in un’affollata discoteca e lei prova un’attrazione irresistibile per questo tipo tanto affascinante da farle battere il cuore e da tramortire i suoi sensi.

Tra sguardi di fuoco, nasce il gioco …lei si reca in bagno, lui la segue…

Inizia così la discesa negli inferi, l’esplorazione di una torbida passione che la confonde e la rende totalmente inerme, sottomessa ad ogni suo capriccio più estremo.

E’ fin troppo chiaro: a lui non interessa nulla di Ornella e lo dimostra senza remore, passandola persino agli amici in cambio di qualche spicciolo.

Ornella accetta e subisce passiva questo “scambio” pur di farlo contento; si vende per lui, l’amore della sua vita, che non lavora e che lei mantiene tranquillamente. Autolesionismo puro.

Cosa spinge una donna ad accettare tutto ciò?

E’ la domanda che mi faccio spesso, perché anche se Ornella è la donna di un romanzo, questa storia non è altro che la vera storia di altre

Ornella “che molto spesso, conosciamo di persona.

 

Posso dire in tutta onestà: “Ho trovato un autrice italiana che regge il confronto con i miei autori preferiti!”

Sarò contenta di leggerne un altro.

Il mio personaggio preferito?

Ora ve lo dico :  indubbiamente ORNELLA 

Un ringraziamento all’autrice Nina Vanigli, con i miei più sinceri complimenti.

Aspetto il prossimo:)

A presto…

Intervista esclusiva per il blog… Nina Vanigli si racconta…

 

 

Ciao Nina, è un grande onore averti ospite nel mio blog “La mia canzone per te” e un ancor più grande piacere tu abbia accettato di sottoporti alla mia intervistaJ

Ho un sacco di cose da chiederti…

 

  • Tu scrivi un genere letterario molto contestato, l’erotico. Hai presentato una tua opera: “La passione di Ornella” qualche anno fa. Da quando scrivi?

Iniziai da bambina, le prime poesie a dodici anni vennero pubblicate da un settimanale per ragazzi dell’epoca. A scuola ho sempre brillato in Italiano, di qui i miei studi umanistici: liceo classico e laurea in Filosofia. Ho scritto per riviste e giornali su argomenti di diverso genere. L’erotico è una mia grande passione fin dall’adolescenza, soprattutto come lettrice, ma ne scrivo da anni.

  • La tua nuova opera s’intitola: “Mulini Neri”, un ritratto inquietante della vita moderna unito a una grande capacità introspettiva dei personaggi. Cosa ti ha ispirato nel crearlo?

Sono stata senz’altro influenzata dai numerosi fatti di cronaca nera che, purtroppo, accadono di frequente e che io seguo per interesse dovuto alla mia formazione: i comportamenti umani mi incuriosiscono e provo sempre a capirne le motivazioni, come mi hanno insegnato i lunghi anni trascorsi a studiare le scienze umane. Inoltre, ho voluto descrivere la parte oscura che si cela dietro il cliché della perfezione ostentato da molte persone, le quali esibiscono di sé e della propria famiglia un’immagine da spot pubblicitario, di raro corrispondente al vero, in un trionfo di ipocrisia.

  • Come ti sei avvicinata al genere?

Avevo quindici anni e mia madre leggeva un bestseller dell’epoca, “Scrupoli” di Judith Krantz. Stuzzicata dal divieto di leggerlo, in quanto non adatto alla mia età, mi precipitai ad aprirlo non appena possibile e scoprii un mondo. Da allora non ho mai smesso di frequentarlo, passando dai classici francesi alle novità editoriali. Le mie Muse sono Erica Jong e Anais Nin, impareggiabili nella loro capacità di stravolgere il linguaggio erotico, liberando la figura femminile dal punto di vista comportamentale, oltre a essere superbe narratrici.  Ma troppi sono i testi che hanno contribuito alla mia formazione in tal senso, da: “Goodbye Janette” a “Porci con le ali”, passando per “Emmanuelle” e “Histoire d’O”, senza dimenticare le opere di De Sade e Apollinaire. Tutti letti da giovanissima, come dicevo.

  • Come accolgono i lettori, secondo te, un’opera di narrativa erotica?

Persiste una notevole arretratezza in materia, forse dovuta alla scarsa conoscenza letteraria, così i testi erotici finiscono spesso per essere considerati di nicchia, e la maggior parte del pubblico non è pronta a guardare alla letteratura erotica come a un genere pari a qualsiasi altro. Chi scrive noir non è visto come un assassino, mentre chi si dedica all’erotico scatena ancora una certa “prouderie”, ecco perché molti di noi scelgono di pubblicare sotto alias. Dopo la colossale operazione delle “Cinquanta sfumature”, però, qualcosa è cambiato, e l’eros letterario è stato sdoganato e consegnato alle masse.

  • Vorresti parlarci dei protagonisti di Mulini Neri?

Guido è un commercialista rispettabile, un esponente della borghesia in una ricca cittadina di provincia, la moglie Angela è bella, elegante, colta. Insieme alla figlia Ortensia formano una famiglia invidiabile, dietro la quale si nascondono realtà inconfessabili. Shamira, una ragazzina troppo bella e troppo sicura di sé, destabilizzerà l’equilibrio di quel nucleo e la trama virerà dall’erotico al noir, secondo la mia cifra.

  • Che differenza trovi tra: “ La passione di Ornella” e “ Mulini Neri”? Avendo avuto il piacere leggerli entrambi, secondo me, il personaggio di Ornella è particolarmente fragile. C’è un personaggio di “Mulini Neri” che lo è altrettanto?

Hai ragione, Ornella è emotivamente fragile, predisposta alla sottomissione psicologica, incapace di affrancarsi dal proprio anaffettivo dominatore. “Mulini neri” propone modelli in apparenza vincenti: il professionista di successo, la donna sensuale e volitiva, la giovanissima studentessa narcisista e priva di remore etiche. Credo, però, che ognuno di loro presenti elementi di debolezza caratteriale, seppure espressi in modi del tutto differenti. Sono archetipi della nostra società, come hai fatto giustamente notare.

  • Ti lascio uno spazio per parlare con i lettori di ciò che desideri.

Vorrei dedicare ogni mio testo a ciascuno di loro e ringraziare per l’apprezzamento: essere letta e avere tanti riscontri è per me un meraviglioso regalo. A pochi giorni dalla pubblicazione già contavo dieci recensioni a cinque stelle in amazon, in cui si lodavano il mio stile di narratrice, la credibilità delle mie trame e la mia capacità di introspezione psicologica nel delineare i personaggi. Il mio primo romanzo, “La passione di Ornella”, che ripubblicherò a breve, è stato al primo posto nella hit dei bestseller di amazon lo scorso agosto. Grazie davvero a chiunque dedichi un poco del proprio tempo a leggere ciò che scrivo.

  • Cosa pensi dell’auto-pubblicazione?

Sono del tutto favorevole, credo sia una valida alternativa. Essere imprenditori di se stessi ormai è la prima scelta, visto lo stato in cui versa l’editoria italiana. Credo io stessa mi darò molto presto al self publishing, anche per provare questa esperienza che molti scrittori portano avanti con successo e, ribadisco, per scelta. Vista da un’altra angolazione, l’autopubblicazione provoca un intasamento che va a scapito dei pochi talentuosi, i quali passano inosservati nell’oceano delle troppe pubblicazioni. Credo, altresì, che il pubblico sia l’unico a decretare il successo di un romanzo: molti scrittori supportati da importanti case editrici, traghettati da agenti spocchiosi e costosi, non arrivano proprio da nessuna parte, dunque, ciò vale anche per chi si autopubblica e non sa scrivere, o scrive testi privi di interesse.

  • Cosa pensi del settore editoriale?

Alcuni editori lavorano in maniera seria, onesta e professionale. Purtroppo, moltissimi si comportano in modo molto diverso e screditano l’intera categoria.

  • Consigli a chi scrive il genere.

Studiare, leggere, sempre. Non parlo dei blockbuster di moda, che vanno benissimo come letture per chi ha basi consolidate, ma dei classici: coloro che hanno lasciato un segno nella cultura devono essere stelle polari da non perdere mai di vista. Sono in troppi a credere che per scrivere basti l’ispirazione, ma dimostrano di non avere capito molto.

 

Ti ringrazio di avermi risposto e di avermi dedicato tempo che so essere prezioso.

 

Un abbraccio,

Monica